InfoMus Lab

La Casa Dei Mostri

6 stanze drammaticamente musicali
Musica di Paolo Furlani, libretto di Maria Vago , diretto da Giovanni Porcile.


Auditorium "Eugenio Montale" - Teatro "Carlo Felice" di Genova.

Il Live Electronics è stato eseguito da InfoMus Lab, DIST - Università di Genova.


La casa dei mostri è la terza opera per ragazzi di Paolo Furlani. Nata dall'elaborazione in senso drammaturgico del racconto omonimo di Maria Vago, è stata pensata dall'autore come una particolare, complessa esperienza d'ascolto per un giovane pubblico, la cui attenzione è focalizzata, scena per scena, su alcuni parametri fisici e percettivi del suono. Il progetto, premiato nella terza edizione (1999) del concorso "Quarant'anni nel 2000", organizzato dalla federazione Cemat di Roma, " stato allestito per la prima volta dal Teatro La Fenice di Venezia, nella stagione lirica 2003. "Diversamente da un'opera lirica tradizionale," spiega l'autore, "che ha l'orchestra disposta davanti o sotto il palcoscenico, in questo spettacolo solo la protagonista e l'esecutore della parte elettronica sono presenti nella sala, tra il pubblico, immersi in uno 'spazio musicale'. Gli esecutori musicali e l'attore invece sono fuori scena, coordinati dal direttore d'orchestra. Tutti i suoni musicali arrivano in sala tramite un impianto di amplificazione e diffusione sonora. È da notare che la realizzazione musicale prevede l'intervento di soli tre strumenti dal vivo, saxofono, trombone e percussioni, su una base di suoni elettronici preregistrati." Livia - la protagonista del racconto - è una ragazzina curiosa, intraprendente, che non si ferma di fronte ai divieti, soprattutto se questi sono assurdi. Le diverse stanze della casa e i mostri che le abitano sono descritti per lo più attraverso connotazioni sonore: ogni mostro (e ogni stanza) hanno quindi un proprio caratteristico modo di risuonare, tradotto in musica sfruttando particolarmente le risorse degli strumenti elettronici. Sull'esempio delle opere "didattiche" di Britten, al pubblico è richiesto di interagire, cantando alcuni ritornelli e delle brevi frasi nelle scene con i mostri (quasi delle "formule magiche", propiziatorie), su imitazione del canto di Livia. Si tratta, in definitiva, di brevi passaggi "a canone", dove a Livia spetta la "proposta" della frase e al coro formato dai ragazzi del pubblico la "risposta" a seguire, della stessa frase.


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